PATTO DI COMUNITÀ PER IL BENESSERE DIGITALE

In fase di attuazione nei Comuni di Gemona del Friuli, Montenars e Artegna (provincia di Udine)

Il costante anticipo nell’uso delle tecnologie digitali mette in forte difficoltà le famiglie e le istituzioni scolastiche. Nonostante i dati scientifici che ne dimostrano i rischi, gli sforzi messi in atto per rallentare questa tendenza sembrano vani. Ma cosa succederebbe se invece di lasciare da sole le famiglie e le scuole un’intera comunità si alleasse per prendere in mano la situazione? Si riuscirebbe a invertire la tendenza e stabilire regole comuni per maturare insieme, adulti e minori, un rapporto consapevole ed equilibrato con le nuove tecnologie? Questa è la sfida ambiziosa di questo progetto.

Il contesto
La costante accelerazione nello sviluppo delle tecnologie digitali porta con sé molte opportunità, ma anche molti rischi per il benessere e la salute dei minori. Dai dati scientifici emerge come l’introduzione troppo precoce di queste tecnologie possa interferire con il processo di crescita cognitiva, affettiva e relazionale dei minori.

Queste informazioni tuttavia si traducono con difficoltà in azioni efficaci e il risultato è una presenza sempre più invadente degli schermi digitali nella vita dei minori fin dai primi anni di vita. Anche i genitori più sensibili al tema si trovano alla fine disarmati di fronte alla rapida evoluzione di queste tecnologie e le richieste insistenti dei figli. Come affrontare allora la sfida posta da queste tecnologie?

L’idea del patto di comunità
Dalla nostra esperienza sul campo ci siamo resi conto che di fronte ad una sfida così complessa l’unica via percorribile è quella di coinvolgere l’intera comunità in una presa di responsabilità rispetto al benessere digitale dei propri ragazzi. È nata così l’idea di puntare ad un vero e proprio accordo formale tra i soggetti della comunità educante per definire obiettivi, principi e regole comuni per supportare lo sforzo di genitori ed educatori e al contempo mandare ai ragazzi messaggi chiari e coerenti per l’utilizzo responsabile di internet e delle nuove tecnologie.

Come si è concretizzato?
Alla proposta hanno aderito con entusiasmo gli Istituti Scolastici, le Associazioni Genitori, l’Azienda Sanitaria e le Amministrazioni Comunali. Il passo successivo è stato quello di attivare un tavolo di progettazione partecipato mirato alla definizione di un documento di indirizzo, il “Patto di Comunità”, e di un programma di attività per raggiungere gli obiettivi definiti insieme, a partire dal coinvolgimento del numero maggiore possibile di realtà territoriali.

Il ruolo dei genitori
È stato chiaro da subito che in questo contesto i genitori avrebbero dovuto avere un ruolo centrale in quanto a loro spetta la responsabilità di dare regole ai figli sull’età di accesso e le modalità di utilizzo dei dispositivi. In accordo con le Associazioni Genitori si è quindi deciso di partire dal coinvolgimento dei genitori con figli di età 9-14 anni, per affidare a loro il ruolo di apripista e motivatori del progetto sottoscrivendo un impegno in prima persona rispetto al supporto del progetto e l’adesione a 5 regole di base per la consegna degli smartphone ai figli (allegato). La proposta è stata accolta con entusiasmo e nell’arco di tre mesi già 100 famiglie hanno sottoscritto l’impegno dando visibilità mediatica al progetto e motivando l’intera comunità.

Perché concentrarsi sull’età 9-14 anni?
Si è deciso di partire dalla fascia di età più a rischio, ovvero quella in cui mediamente i minorenni accedono autonomamente alla rete Internet e vengono in possesso di uno smartphone. E’ questo infatti il momento in cui la maggior parte delle situazioni a rischio vengono a crearsi. L’obiettivo tuttavia è quello di coinvolgere progressivamente e supportare con informazioni pratiche tutti i genitori, compresi quelli con i figli in fascia 0-3 anni.

I documenti del Patto di Comunità per il benessere digitale:
DOCUMENTO-IMPEGNO DI FAMIGLIA fronte retro
PRESENTAZIONE PATTO CON I 5 PRINCIPI
SCHEDA ADESIONE PARTNER

Inseriremo presto ulteriori aggiornamenti.
Per informazioni e materiali contattateci via mail: slowtech.mec@gmail.com

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