Pisa Sporting Club

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Pisa SC
Calcio
Nerazzurri
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Nero, azzurro
Simboli Croce pisana, Torre di Pisa
Inno Pisa come ai vecchi tempi
Funel
Dati societari
Città Pisa
Nazione Bandiera dell'Italia Italia
Confederazione UEFA
Federazione FIGC
Campionato Serie B
Fondazione 1909
Rifondazione1994
Rifondazione2009
Proprietario Bandiera del Regno Unito Bandiera degli Stati Uniti Alexander Knaster
Presidente Bandiera dell'Italia Giuseppe Corrado
Allenatore Bandiera dell'Italia Alberto Aquilani
Stadio Arena Garibaldi-Romeo Anconetani
(10 000 posti)
Sito web pisasportingclub.com
Palmarès
Coppa Italia Lega Pro Mitropa CupMitropa Cup
Titoli nazionali 2 campionati di Serie B
Trofei nazionali 1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro
Trofei internazionali 2 Coppe Mitropa
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

Il Pisa Sporting Club, meglio noto come Pisa, è una società calcistica italiana con sede nella città di Pisa. Milita in Serie B, la seconda divisione del campionato italiano.

Fondato nel 1909 e successivamente ricostituito in due occasioni (nel 1994 come Associazione Calcio Pisa, poi Pisa Calcio, e nel 2009 come Associazione Calcio Pisa 1909), vanta 7 partecipazioni alla Serie A e 37 alla Serie B; nella stagione 1920-1921 ha, inoltre, partecipato alla finalissima per il titolo nazionale di massima serie. Annovera nel proprio palmarès due Coppe Mitropa, due campionati di Serie B e una Coppa Italia Serie C.

La FIGC considera il Pisa al 33º posto nella graduatoria della tradizione sportiva dei club ad essa affiliati. Inoltre il Pisa si colloca al 50º posto nella classifica perpetua della Serie A e al 12º in quella della Serie B.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Pisa Sporting Club.
József Ging, primo e più longevo tecnico nella storia del Pisa, sfiorò la conquista dello scudetto nel 1921.

Nata nel 1909, la squadra si affilia alla FIGC e sfiora il titolo italiano nel campionato di Prima Categoria 1920-1921: dopo aver vinto il proprio girone, e una successiva fase a gironi, batte il Livorno nella finale centro-meridionale e si gioca la vittoria del campionato nella finalissima con la Pro Vercelli, perdendo 2-1. Nel 1926 retrocede nella serie cadetta e tre stagioni più tardi, retrocede nella terza categoria. Nel 1934, il Pisa ritorna in seconda divisione e dopo aver sfiorato la promozione in A, all'inizio degli anni cinquanta fa prima ritorno in Serie C, poi retrocede in quarta divisione.

Dopo aver riconquistato la Serie C, negli anni sessanta la formazione toscana approda nuovamente in Serie B. Nel 1968, per un solo anno, il Pisa milita in Serie A prima di tornare in terza serie negli anni settanta. Nel 1978 Romeo Anconetani rileva la presidenza della squadra e risolleva il Pisa dalla C alla A, portandolo fino alla semifinale di Coppa Italia nel 1989 e a vincere anche le sue prime storiche competizioni europee: nel 1986 e nel 1988, i toscani s'impongono in Coppa Mitropa. Per volontà dello stesso Anconetani, nel 1989 si gioca l'unica edizione della Supercoppa Mitropa tra le ultime due vincenti temporali della Mitropa: il Pisa affronta i cecoslovacchi del Baník Ostrava, perdendo il doppio confronto. Dopo diversi anni nella massima serie, negli anni novanta il Pisa retrocede in B, quindi fallisce una prima volta e riparte dall'Eccellenza.

Negli anni duemila torna tra i professionisti, vince una Coppa Italia di Serie C nel 2000 e ritorna a giocare in Serie B, tuttavia fallisce nuovamente nel 2009 e riparte dalla Serie D. Nella stagione 2015-2016 viene promosso a seguito del doppio confronto con il Foggia, giocando in Serie B per una sola stagione, prima di tornare in terza serie. Nel 2019, grazie alla vittoria per 3-1 nell'ultimo turno dei play-off sul campo della Triestina, viene di nuovo promosso in cadetteria. Termina la stagione 2021-2022 al terzo posto, sfiorando la promozione nella massima serie, sfumata solo nella doppia finale dei play-off contro il Monza.

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria del Pisa Sporting Club
  • aprile 1909 - Fondazione del Pisa Sporting Club.



Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
  • 1936 - Assume la denominazione di Associazione Calcio Pisa.
  • 1936-1937 - 5º in Serie B.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia
Terzo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.

Terzo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
  • 1943-1945 - Attività sospesa per la seconda guerra mondiale. Alla ripresa agonistica, la società ripristina l'originaria denominazione di Pisa Sporting Club, iscrivendosi in Serie C per problemi logistici ed economici.
  • 1945-1946 - 10º nel girone C della Lega Naz. Centro-Sud di Serie C in qualità di ospite. A fine stagione torna in Serie B come da titolo sportivo acquisito nel 1943.
  • 1946-1947 - 16º nel girone B della Serie B dopo aver vinto lo spareggio.
  • 1947-1948 - 2º nel girone C della Serie B.
  • 1948-1949 - 9º in Serie B.
  • 1949-1950 - 9º in Serie B.

Primo turno di Coppa Italia.

Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.

Primo turno di Coppa Italia.
Girone eliminatorio di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Quarti di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Primo turno di Coppa Italia.
Fase a gironi del Torneo Anglo-Italiano.

Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Vince la Coppa Mitropa (1º titolo).
Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Vince la Coppa Mitropa (2º titolo).
Semifinalista di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Finalista della Supercoppa Mitropa.

Ottavi di finale di Coppa Italia.
Finalista della Coppa Mitropa.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Fase a gironi del Torneo Anglo-Italiano.
  • 1993-1994 - 17º in Serie B dopo aver perso lo spareggio. Retrocesso e successivamente non iscritto.
Secondo turno di Coppa Italia.
Fase a gironi del Torneo Anglo-Italiano.
  • 1994 - Il Pisa Sporting Club viene dichiarato fallito per dissesto finanziario e viene fondata una nuova società che assume la denominazione di Associazione Calcio Pisa affiliata al Comitato Regionale Toscano e iscritta in Eccellenza Toscana.
  • 1994-1995 - 10º nel girone A dell'Eccellenza Toscana. Ammesso al Campionato Nazionale Dilettanti per meriti sportivi. A stagione in corso assume la denominazione di Pisa Calcio.
  • 1995-1996 - 1º nel girone A del Campionato Nazionale Dilettanti. Promosso in Serie C2.
Sedicesimi di finale della fase C.N.D. della Coppa Italia Dilettanti.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
Vince la Coppa Italia Serie C (1º titolo).

Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale Coppa Italia Serie C.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Secondo turno di Coppa italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 2006-2007 - 3º nel girone A della Serie C1. Promosso in Serie B dopo aver vinto i play-off.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
Secondo turno Coppa italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
  • 2009 - Il Pisa Calcio viene escluso dai professionisti dalla CO.VI.SOC. per dissesto patrimoniale e viene fondata una nuova società che assume la denominazione di Associazione Calcio Pisa 1909 in soprannumero in Serie D.
  • 2009-2010 - 1º nel girone D della Serie D. Promosso in Lega Pro Seconda Divisione e in seguito ammesso in Lega Pro Prima Divisione a completamento organici.
Primo turno di Coppa Italia Serie D.

Semifinalista di Coppa Italia Lega Pro.
Secondo turno di Coppa Italia.
Finalista di Coppa Italia Lega Pro.
Secondo turno di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa Italia Lega Pro.
Secondo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia Lega Pro.
Terzo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia Lega Pro.
  • 2015-2016 - 2º nel girone B della Lega Pro. Promosso in Serie B dopo aver vinto i play-off.
Secondo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia Lega Pro.
Quarto turno di Coppa Italia.
  • 2017-2018 - 3º nel girone A della Serie C. Perde gli ottavi di finale dei play-off.
Secondo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
  • 2018-2019 - 3º nel girone A della Serie C. Promosso in Serie B dopo aver vinto i play-off.
Quarto turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
Terzo turno di Coppa Italia.

Terzo turno di Coppa Italia.
  • 2021 - Assume la denominazione di Pisa Sporting Club.
  • 2021-2022 - 3º in Serie B. Perde la finale dei play-off.
Trentaduesimi di Coppa Italia.
Trentaduesimi di Coppa Italia.
Trentaduesimi di Coppa Italia.

Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]

Colori[modifica | modifica wikitesto]

La squadra del 1982-1983 in campo col secondo completo giallo dell'epoca; il colore riprende lo stemma della provincia pisana.

Alla sua nascita, nel 1909, i colori ufficiali del Pisa erano il bianco e il rosso, presi in prestito dal gonfalone cittadino. Sopravvissero pochi mesi poiché, in onore della vittoria dell'Inter nel campionato italiano del 1909-1910, lasciarono il posto al nero e all'azzurro del club meneghino.[1]

Da allora le due tinte divennero quindi anche quelle della squadra pisana, quasi sempre disposte sulla maglia casalinga in strisce verticali, la cui ampiezza può variare di stagione in stagione[2]; la società toscana derogò alla tradizione solo sul finire degli anni 1980 quando, seguendo le mode del tempo, adottò una casacca ripartita esattamente a metà con sottili righe nere e blu nella parte sinistra, e azzurre e celesti nella zona destra[3]. Per quanto concerne il resto della tenuta, inizialmente alla maglia nerazzurra erano abbinati pantaloncini bianchi[2], che in seguito divennero neri o blu a seconda delle esigenze, così come le calze.

Nei completi da trasferta, principalmente si sono alternati soprattutto gli storici colori delle origini, ovvero il bianco (con inserti nerazzurri) e il rosso[2]. Nel corso dei decenni non sono tuttavia mancate le più diverse sperimentazioni cromatiche, su tutti il giallo; proprio il rosso e il giallo sono due tinte storicamente legate al territorio pisano, in quanto mutuate rispettivamente, dagli stemmi civico e provinciale[4].

Simboli ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

Simboli iconicamente associati al club nerazzurro sono la torre pendente cittadina e la bandiera rossa con croce bianca patente, ritrinciata e pomata (comunemente definita "Pisana", simbolo araldico civico e retaggio del periodo indipendentista della repubblica marinara)[5] o come secondo stemma in abbinamento a quello sociale[4].

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

I suddetti simboli sono dunque ricorrenti negli stemmi che il Pisa si è dato nel corso dei decenni. Tra gli esempi più antichi conosciuti si annoverano[6]:

  • l'ancile palato nero e azzurro, caricato dello scudo svizzero rosso alla croce pisana bianca nella parte superiore, dell'epigrafe PISA S.C. in quella inferiore.
  • l'ancile palato nero e azzurro caricato dello scudo svizzero rosso alla croce pisana bianca, con fascia bianca di bordura recante la dicitura PISA SPORTING CLUB e sei stelle a cinque punte.
  • lo scudo circolare rosso alla croce pisana bianca, chiuso esternamente da una doppia fascia nera e azzurra recante l'epigrafe PISA S.C.
  • lo scudo circolare partito a sinistra di rosso alla croce pisana bianca, a destra alla palatura nero-azzurra, chiuso esternamente da una fascia bianca recante l'epigrafe SPORTING CLUB PISA.
  • l'ancile palato nero e azzurro per due terzi, col capo bianco recante il nome S.C. PISA.

Nei primi anni di attività della squadra, le maglie da gioco portavano bensì ricamato sul petto lo stemma araldico cittadino "al naturale", senza particolari aggiunte o finiture[7] non di rado inoltre, anche dopo l'adozione di stemmi differenti, lo scudo rosso-crociato ha comunque continuato ad apparire sulle divise dei calciatori pisani[8].

La bandiera con la "Croce Pisana", emblema della città.

Celebre è poi il logotipo adottato negli anni 1980, in concomitanza con la presidenza di Romeo Anconetani: in un inconsueto "scudo" dalle linee geometriche estremamente semplici erano inscritti i disegni stilizzati della torre pendente (colorata in nero e azzurro) e della croce pisana (in rosso), con la denominazione PISA SC collocata in basso a sinistra[9].

Nel 1994 il club (frattanto dissolto e rifondato con nuova denominazione) si dotò di un nuovo stemma: venne recuperato l'ancile palato nero e azzurro (doppiamente bordato in bianco ed oro), all'interno del quale venne collocato un complesso disegno in cui le lettere P e C (acronimo societario) s'intrecciavano attorno al disegno stilizzato della torre pendente (inconsuetamente piegata verso sinistra). Al di sotto di esso appariva la denominazione PISA CALCIO e uno scudetto rotondo con la croce pisana.

Il fallimento del 2009 e la successiva rifondazione imposero la necessità di individuare un nuovo logotipo: si optò per mantenere l'ancile, che divenne bianco con bordo azzurro; all'interno venne collocato il disegno stilizzato della torre pendente (sotto forma di nastro spiroidale azzurro all'esterno e nero all'interno) "basato" sopra la croce pisana in campo rosso. La nuova denominazione A.C. PISA 1909 trovò posto nella parte superiore dell'insieme. Tale stemma non venne mai particolarmente apprezzato dall'opinione pubblica legata al club, che alludendo alla forma del disegno della torre civica coniò l'ironico soprannome di mollone[10].

Nella primavera del 2017 la società riacquisì i diritti d'uso dello storico marchio Pisa Sporting Club:[11] ciò non si riflesse nell'immediato in un cambio ufficiale di denominazione, pur se dalla stagione 2017-2018 il club iniziò a utilizzare prettamente il succitato marchio nella sua corporate identity. In tal senso, vennero commissionate alcune proposte di rebranding inerenti allo stemma, poi sottoposte al giudizio della tifoseria tramite web. Il logo così scelto mantiene la forma ovale e recupera la blasonatura di base palata nero-azzurra: la parte superiore è tuttavia integralmente nera, onde contenere la denominazione Pisa Sporting Club, mentre in posizione centrale appare il disegno stilizzato della torre pendente sovrapposta alla croce pisana in campo rosso; nel capo inferiore è riportato l'anno di fondazione[12].

Dall'estate 2021, con il completamento del relativo iter burocratico, dopo ventisette anni la società riprende definitivamente la storica denominazione di Pisa Sporting Club[13].

Mascotte[modifica | modifica wikitesto]

La mascotte del Pisa è Vituperio, personificazione della Torre di Pisa (tipicamente a braccia conserte e dall'aria arrabbiata e minacciosa) vestita con la maglia sociale nerazzurra.

Ideata da due studenti dell'Istituto d'Arte della città toscana, trae il proprio nome dall'invettiva contro Pisa del XXXIII Canto dell'Inferno di Dante Alighieri[14].

Inno[modifica | modifica wikitesto]

Lo storico inno della squadra nerazzurra si intitola Pisa come ai vecchi tempi, cantato da Funel e risalente all'inizio degli anni 1980[15].

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

Stadio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Arena Garibaldi-Romeo Anconetani.

Dal 1919 il Pisa gioca le sue gare casalinghe all'Arena Garibaldi, impianto sito nel quartiere di Porta a Lucca, alle porte della città. Una prima inaugurazione avvenne il 26 ottobre di quell'anno, con la gara amichevole Pisa-Juventus Roma (5-1). Lo stadio fu inaugurato nuovamente l'8 novembre 1931 con l'autarchico nome di Campo del Littorio[16], alla presenza del re Vittorio Emanuele III e della regina Elena[17]; in quella occasione si disputò l'amichevole Pisa-Empoli, terminata 3-1 in favore dei padroni di casa[18]. Alla caduta del regime fascista, lo stadio riprese la denominazione originaria.

Veduta aerea dell'Arena Garibaldi di Pisa, a poche centinaia di metri da piazza dei Miracoli.

Il "cuore" del tifo nerazzurro, la curva Nord, fu costruita alla fine degli anni 1950[19]. Nel 1978 venne chiuso l'anello, col prolungamento delle due curve a ridosso della tribuna e della gradinata. Nell'estate del 1982 l'allora presidentissimo Romeo Anconetani – il cui nome verrà affiancato, il 9 dicembre 2001, alla titolazione dello stadio – fece ristrutturare la vecchia tribuna coperta, abbattendo la copertura originaria[18]. Lo stadio è arrivato, tra il 1982 e il 1994, a ospitare fino a 35000 spettatori[20], mentre nel ventunesimo secolo è abilitato per circa 12 000 presenze.

Nel 1999, a seguito della scomparsa del tifoso Maurizio Alberti, la curva Nord è stata intitolata alla sua memoria[21], mentre al calciatore pisano Gianluca Signorini, scomparso il 6 novembre 2002 a causa della SLA, fu intitolata la gradinata il 23 aprile 2005[22].

La Nazionale Italiana ha giocato quattro partite all'Arena rispettivamente contro: la Jugoslavia il 23 settembre 1987, la Danimarca il 22 febbraio 1989, la Norvegia il 10 febbraio 1999 e l'Irlanda del Nord il 6 giugno 2009. Ha inoltre ospitato due finali di Coppa Mitropa, 1985 e 1988, due finali del Torneo di Viareggio, 1959[23] e 2015[24] e il terzo turno preliminare della UEFA Champions League 1998-1999 tra l'Inter e i lettoni dello Skonto[25].

Centro di allenamento[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione 2014-2015 la squadra usufruisce del centro sportivo di proprietà della 46ª Brigata aerea dell'Aeronautica Militare, sito all'interno dell'aeroporto di Pisa-San Giusto. A partire dalla stagione 2015-2016, dopo il periodo iniziale presso il campo sportivo di Filettole, mediante un accordo con l'Università di Pisa la società usufruisce del centro sportivo sito a San Piero a Grado.

Il settore giovanile nerazzurro si allena invece negli impianti di "Casa Pisa" a Coltano, presso il centro sportivo Zara.

Da luglio 2021 la prima squadra svolge il ritiro estivo di precampionato in Val Seriana presso il centro sportivo comunale Gian Paolo Marinoni nel comune di Rovetta.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Dirigenti dell'A.C. Pisa 1909.

Fino al 14 agosto 2015, Carlo Battini deteneva il 99% delle quote societarie dal 2011, quando Piero Camilli, insieme al quale nel 2009 aveva acquistato la nuova società creatasi dopo la scomparsa del Pisa Calcio, ha deciso di tirarsi indietro e cedergli le sue quote[26][27]. In data 14 agosto 2015 l'80% delle quote passano a Fabrizio Lucchesi, il 19% rimane in mano a Carlo Battini, mentre l'1% rimanente appartiene al comitato Vecchio Cuore Nerazzurro composto dal centro coordinamento Pisa clubs, tifosi diversamente abili e ai gruppi organizzati "Curva Nord Maurizio Alberti", rappresentati nelle sedi opportune dall'avvocato Andrea Bottone[28]. il 22 dicembre 2016, la Magico Srl ha acquisito le quote della società dalla Carrara Holding della famiglia Petroni, Giuseppe Corrado è il nuovo presidente del club. Da gennaio 2021, il Pisa ha un nuovo patron, ossia il magnate Alexander Knaster; Corrado e la sua famiglia manterrano tuttavia il 25% delle quote della società.

Organigramma societario[modifica | modifica wikitesto]

Dal sito web ufficiale della società[29].

Staff dell'area amministrativa
  • Bandiera dell'Italia Giuseppe Corrado - Presidente
  • Bandiera del Regno Unito Bandiera degli Stati Uniti Alexander Knaster - Vicepresidente
  • Bandiera dell'Italia Giovanni Corrado - Direttore generale
  • Bandiera dell'Italia Daniele Freggia - Direttore operativo
  • Bandiera dell'Italia Stefano Stefanelli - Direttore sportivo

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Di seguito la cronologia di fornitori tecnici e sponsor del Pisa.

Cronologia degli sponsor tecnici

Settore giovanile[modifica | modifica wikitesto]

Un giovane Marco Tardelli con la maglia del Pisa

Il settore giovanile nerazzurro ha ottenuto il suo unico titolo italiano vincendo nel 1972 il Campionato nazionale Dante Berretti riservato alle squadre di Serie C. Durante gli anni ha partecipato 4 volte al Torneo di Viareggio: 3 sotto la gestione Anconetani e 1 sotto la gestione Covarelli nel 2008, tutte terminate con l'eliminazione al primo turno. A causa del doppio fallimento in meno di un ventennio è stato rifondato più volte nel corso degli anni. Tra i prodotti del settore giovanile nerazzurro tra gli altri vi furono: Marco Tardelli, lanciato in prima squadra nel campionato di Serie C 1972-1973 e ribattezzato in quel periodo dai veterani col nomignolo di "Puce",[30] futuro Campione del Mondo con la Nazionale a Spagna '82 e vincitore con la Juventus della Coppa dei Campioni 1984-1985, e di 5 Campionati di serie A; Gionatha Spinesi, lanciato in prima squadra nel Campionato Nazionale Dilettanti 1995-1996, capocannoniere con l'Arezzo del Campionato di Serie B 2004-2005 e autore di 33 reti in Serie A con Bari e Catania.

Dalla stagione 2014-2015 si è instaurata una collaborazione tra l'azienda Biancoforno S.p.A e la società A.C. Pisa 1909 per la gestione del settore giovanile mettendo a disposizione dello staff e dei ragazzi una nuova struttura operativa situata a Fornacette[31] e attuando un progetto di affiliazione di varie piccole società giovanili della Provincia (Pisa Academy).[32]

Per la stagione calcistica 2014-15 il settore giovanile nerazzurro poteva contare su 6 formazioni: Berretti, Allievi Nazionali, Giovanissimi Nazionali, Giovanissimi Professionisti. Giovanissimi Professionisti B ed Esordienti[33].

Il Pisa nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Il presidentissimo Romeo Anconetani, il più longevo e vincente della storia pisana (1978-1994), qui durante il programma Parliamo con Romeo di 50 Canale.

Nel 1921, dopo la vittoria del Pisa nella finale del Campionato dell'Italia Centro Meridionale, la squadra si preparava ad affrontare i bianchi della Pro Vercelli nella finale nazionale; in città c'è grande attesa e, tra la varie iniziative prese per attendere il giorno dell'importante partita, ci fu la pubblicazione di un periodico chiamato Nero-azzurro. Da quel giorno e fino al 2009 (anno del fallimento del Pisa Calcio), pur se con qualche breve periodo di non pubblicazione e alcuni cambi di grafica e di titolo, accompagnerà gli sportivi pisani ad ogni partita casalinga della squadra[34].

Nel 1982 il Pisa conquisterà la Serie A ed entrerà anche nelle case dei cittadini grazie all'allora TV locale Canale 55, e successivamente alla nuova televisione nata in quegli anni, 50 Canale. Il presidente dell'epoca, Romeo Anconetani, era ospite di una trasmissione a cadenza settimanale incentrata su di lui, Parliamo con Romeo, ma in un certo senso anche co-conduttore della stessa:[35] in un mondo ancora lontano dalla rivoluzione dei social network si trattò di un unicum del suo genere, dato che un presidente di una società sportiva interagiva settimanalmente con giornalisti e tifosi, i quali gli rivolgevano domande telefoniche in diretta. Grazie a questa nuova interattività l'allora presidentissimo divenne molto popolare anche al di fuori dei confini cittadini, infatti la trasmissione era seguita con simpatia anche dalle province vicine[35]. Uno spezzone di intervista del "vulcanico" presidente era presente nella sigla del 1992 del programma satirico-calcistico condotto dalla Gialappa's Band, Mai dire Gol, in cui le provocazioni di Anconetani verso i giornalisti erano spesso umoristicamente prese di mira dai conduttori del programma.

Dalla sua nascita diversi libri sono stati scritti sulla storia nerazzurra, alcuni dedicati alle promozioni storiche, altri in occasioni degli anniversari. Per il centenario dalla nascita del club nel 2009, sono usciti quattro volumi, di diversi autori e case editrici, che raccontano la storia dei nerazzurri attraverso immagini ed aneddoti vari sulla secolare attività calcistica cittadina[36].

Allenatori e presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori dell'A.C. Pisa 1909.

Di seguito un elenco comprendente tutti gli Allenatori e tutti i presidenti della storia del club[37][38].

Allenatori
Giuseppe Materazzi, vincitore della Mitropa Cup nel 1988, ha vinto un trofeo internazionale a pari merito con Vincenzo Guerini, vincitore della stessa coppa nel 1986.

Sono 89 gli allenatori che hanno assunto la guida tecnica del Pisa.

Il primo allenatore professionista ingaggiato dal club fu József Ging. L'ungherese è colui che è rimasto in carica più a lungo, per quindici anni, in periodi diversi fra il 1920 e il 1951. Ging fu inoltre l'allenatore della finalissima per il titolo nazionale di massima serie del 1921 persa contro la Pro Vercelli per la conquista dello scudetto. Di contro, Giuseppe Pillon, sulla panchina del Pisa per sette giorni, è l'allenatore rimasto in carica più brevemente.

Entra di diritto nella storia della società anche Renato Lucchi, che nel 1968 ha conquistato con il Pisa la prima storica promozione in Serie A. Gli altri allenatori ad aver conseguito una promozione nella massima serie sono stati Aldo Agroppi, Luigi Simoni (due volte nel 1985 e nel 1987) e Luca Giannini.

Nell'ambito dei trofei internazionali sono da menzionare Vincenzo Guerini e Giuseppe Materazzi che hanno conquistato le Mitropa Cup rispettivamente del 1986 e del 1988.

Sono stati sia giocatori sia allenatori del Pisa, in ordine cronologico: Manlio Mattiello, Aldo Vettori, György Orth, Angelo Pasolini, Aristide Viale, Mario Nicolini, Umberto Mannocci, Roberto Balestri, Ugo Pozzan, Luciano Filippelli, Giampaolo Piaceri, Giuseppe Chiappella, Luca Giannini, Felice Secondini, Ilario Salvadori, Alessandro Mannini, Antonio Baldoni, Marco Masi, Ferruccio Mariani, Stefano Cuoghi e Christian Amoroso.

Presidenti
  • 1909-1912 Bandiera dell'Italia Enrico Canti
  • 1912-1913 Bandiera dell'Italia Corrado Vannini
  • 1913-1914 Bandiera dell'Italia Gino Cristiani
  • 1914-1924 Bandiera dell'Italia Giacomo Picchiotti
  • 1924-1927 Bandiera dell'Italia Francesco Pardi
  • 1927-1934 Bandiera dell'Italia Enrico Corona, Bandiera dell'Italia Dario Petrini, Bandiera dell'Italia Piero Cupiello, Bandiera dell'Italia Ranieri Garzella
  • 1934-1938 Bandiera dell'Italia Giuseppe Biscioni
  • 1938-1939 Bandiera dell'Italia Luigi Guidotti
  • 1939-1945 Bandiera dell'Italia Giovanni Gentili
  • 1945-1946 Bandiera dell'Italia Agostino Catarsi
  • 1946-1948 Bandiera dell'Italia Giacomo Picchiotti
  • 1948-1949 Bandiera dell'Italia Raffaele Micheletti
  • 1949-1950 Bandiera dell'Italia Aldo Cerri
  • 1950-1952 Bandiera dell'Italia Enrico Ciaranfi
  • 1952-1953 Bandiera dell'Italia Agostino Catarsi
  • 1953-1954 Bandiera dell'Italia Duccio Tadini Boninsegni
  • 1954-1958 Bandiera dell'Italia Enrico Ciaranfi
  • 1958-1962 Bandiera dell'Italia Raffaello Panichi
  • 1962-1964 Bandiera dell'Italia Francesco Tumbiolo
  • 1964-1971 Bandiera dell'Italia Giuseppe Donati
  • 1971-1972 Bandiera dell'Italia Paolo Siciliani
  • 1972-1973 Bandiera dell'Italia Astolfo Donati
  • 1973-1978 Bandiera dell'Italia Luigi Rota
  • 1978-1994 Bandiera dell'Italia Romeo Anconetani
  • 1994-1995 Bandiera dell'Italia Piero Vettori
  • 1995-2002 Bandiera dell'Italia Enrico Gerbi, Bandiera dell'Italia Roberto Posarelli
  • 2002-2005 Bandiera dell'Italia Maurizio Mian
  • 2005-2008 Bandiera dell'Italia Leonardo Covarelli
  • 2008-2009 Bandiera dell'Italia Luca Pomponi
  • 2009-2015 Bandiera dell'Italia Carlo Battini
  • 2015-2016 Bandiera dell'Italia Fabrizio Lucchesi
  • 2016 Bandiera dell'Italia Fabio Petroni
  • 2016-oggi Bandiera dell'Italia Giuseppe Corrado

In più di 100 anni di storia societaria alla guida del Pisa si sono avvicendati 33 presidenti.

Il primo presidente della società fu Enrico Canti, che faceva parte del gruppo di ragazzi che fondò il club. Romeo Anconetani è invece il presidente più longevo della storia nerazzurra, avendo guidato il club dal 1978 al 1994. La gestione Anconetani è anche la più vincente della storia pisana, con il ritorno in Serie A dopo tredici anni, le diverse partecipazioni alla massima serie e le conquiste di due Mitropa Cup.

Da segnalare anche Giacomo Picchiotti, in carica per dodici anni in due periodi diversi (dal 1914 al 1924 e dal 1946 al 1948) che contribuì in maniera determinante alla costruzione della squadra che raggiunse la finalissima per il titolo nazionale di massima serie nel 1921.

Nel 1968 Giuseppe Donati fu il presidente che portò il Pisa alla prima storica promozione nella Serie A a girone unico.

Calciatori[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori dell'A.C. Pisa 1909.

Hall of Fame[modifica | modifica wikitesto]

Il 10 aprile 2014 presso il Terminal 3 dell'Aeroporto Galilei di Pisa, alla presenza del presidente Battini, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dell'"Arca della gloria" nerazzurra[39]. I primi ingressi nella "Hall of Fame" del Pisa dovrebbero avvenire nel corso della stagione 2015-2016.

Il Pisa e le nazionali di calcio[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Moscardini, oriundo di origine scozzese, fu il primo calciatore del Pisa ad essere convocato nella Nazionale azzurra, giocò una sola partita contro la Francia nel 1925 e segnò una doppietta nella vittoria dell'Italia per 7-0[40]. Nel 1936 Sergio Bertoni e Carlo Biagi furono convocati per le Olimpiadi di Berlino, l'Italia portò a casa la medaglia d'oro e i due azzurri furono protagonisti: Bertoni colleziono tre presenze e Biagi quattro, segnando anche quattro gol nella partita vinta per 8-0 contro il Giappone[40]. Bertoni due anni più tardi fu anche convocato per il Campionato mondiale di calcio 1938 e se pur non scese mai in campo gli azzurri portarono a casa un altro successo[40]. Sessantanove anni più tardi, nel 2007, Alessio Cerci fece il suo esordio nella Nazionale Under-21 dell'Italia, durante il suo periodo di militanza con la casacca nerazzurra collezionò con gli azzurrini tre presenze condite da un gol[40].

Per quanto riguarda i calciatori stranieri, Klaus Berggreen, Wim Kieft, Henrik Larsen e Diego Pablo Simeone hanno fatto parte del giro delle rispettive Nazionali durante il loro periodo di militanza nella squadra toscana. Berggreen partecipò con la sua Nazionale ai campionati europei del 1984 arrivando fino alla semifinale, inoltre nell'estate antecedente al suo passaggio alla Roma, nel 1986, partecipò al campionato mondiale in Messico dove la Danimarca venne eliminata agli ottavi di finale. Miglior sorte toccò a Simeone e Larsen, che vinsero rispettivamente, la Coppa America del 1991 e il campionato europeo del 1992 con le rispettive Nazionali. Anche Kieft vinse un europeo, precisamente quello del 1988, quando però già da diversi anni aveva lasciato la casacca nerazzurra.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

1985-1986, 1987-1988

Competizioni giovanili[modifica | modifica wikitesto]

1971-1972 (torneo Serie C)

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

  • Coppa Disciplina FIGC
1980-1981, 1984-1985
1985

Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazione ai campionati[modifica | modifica wikitesto]

Campionati nazionali
Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Prima Categoria 5 1912-1913 1920-1921 17
Prima Divisione 5 1921-1922 1925-1926
Serie A 7 1968-1969 1990-1991
Prima Divisione 2 1926-1927 1927-1928 39
Serie B 37 1934-1935 2023-2024
Prima Divisione 7 1928-1929 1945-1946 40
Serie C 18 1952-1953 2018-2019
Serie C1 13 1978-1979 2013-2014
Lega Pro 2 2014-2015 2015-2016
Serie C2 3 1996-1997 1998-1999 6
IV Serie 2 1954-1955 1955-1956
Campionato Interregionale - 2ª Cat. 1 1957-1958
Campionato Nazionale Dilettanti 1 1995-1996 3
Serie D 1 2009-2010
Promozione 1 1956-1957
Eccellenza 1 1994-1995 1

In 106 stagioni sportive disputate dall'esordio in una competizione ufficiale, sono esclusi i tornei non ufficiali giocati nei periodi bellici dal 1916 al 1919 e dal 1944 al 1946.

Statistiche di squadra[modifica | modifica wikitesto]

La formazione nerazzurra undicesima nella Serie A 1982-1983

Il miglior risultato della storia nerazzurra nelle competizioni nazionali è il 2º posto nel Campionato di Prima Categoria 1920-1921, massima serie dell'epoca. Il Pisa è anche al 18º posto nella speciale classifica perpetua del campionato italiano di calcio pre-serie A a girone unico[42]. Per quanto riguarda la serie A a girone unico, ha giocato sette campionati e il massimo risultato raggiunto è l'11º posto nella stagione 1982-1983, mentre il peggiore è il 17° del 1988-1989[43]. Il maggior numero di segnature è di 34 reti e risale alla stagione 1990-1991, mentre il minore è di 20 nel campionato 1983-1984; sempre alla stagione 1990-1991 risale anche il primato di reti subite con 60, mentre la stagione 1982-1983 detiene anche il primato del minor numero di reti subite con 27[43]. Al campionato 1990-1991 appartengono altri due primati, quelli del maggiore numero di vittorie e di sconfitte, rispettivamente di 8 vittorie e 20 sconfitte[43], mentre nella stagione 1983-1984 si è avuto anche, sia il minor numero di vittorie (3), sia il minor numero di sconfitte con 11 in concomitanza con il campionato 1982-1983[43].

In serie B invece il miglior risultato, da quando è stata istituita nel 1929, sono i 2 primi posti nel 1984-1985 e 1986-1987, il peggiore è il 22° del 2016-2017[43]. Il maggior numero di segnature (63) risale al campionato 1948-1949, mentre il minore e di 23 nel 2016-2017,[43] alla stagione 1939-1940 appartiene il primato delle reti subite con 62, mentre nella stagione 1989-1990 si ha il minor numero di reti subite con 23[43]. Al campionato 2016-2017 appartiene il primato del minor numero di vittorie con 6, mentre la stagione vittoriosa del 1984-1985 detiene il primato del minor numero di sconfitte con 5[43]. Il maggior numero di vittorie stagionali appartiene alla stagione 1947-1948 con 19, mentre nella stagione 2008-2009 si ha anche il maggior numero di sconfitte con 18[43].

Nelle coppe nazionali giocate, la prima risale all'edizione 1935-1936, il miglior risultato è la semifinale del 1988-1989; inoltre il Pisa è riuscito a conquistare un'edizione della Coppa Italia Serie C nella stagione 1999-2000. La squadra ha partecipato a sette edizioni di competizioni internazionali europee non UEFA (Coppa Mitropa, Coppa Anglo-Italiana e Supercoppa Mitropa) vincendo due edizioni della Coppa Mitropa, precisamente quella del 1985-1986 e quella del 1987-1988[43].

Il club vanta la 34ª miglior tradizione sportiva in Italia secondo i parametri della FIGC.

Statistiche individuali[modifica | modifica wikitesto]

Fabrizio Barontini ed Enzo Loni, i due recordmen nerazzurri, rispettivamente, di presenze e reti.

Enzo Loni è il cannoniere più prolifico della storia nerazzurra, 15 delle sue 78 reti contribuirono alla serie A sfiorata nel campionato di serie B 1947-1948, ha giocato nel Pisa per 10 stagioni suddivise tra serie B, serie C e IV Serie, concludendo la sua carriera con la retrocessione nel campionato di Promozione nella stagione 1955-1956[44]. Fabrizio Barontini detiene il record di presenze, ha indossato la maglia del Pisa per 318 volte in 14 stagioni, divise tra Serie B, Serie C e una di Serie A nella stagione 1968-1969, che ne fanno una delle più grandi bandiere della società toscana[45], da segnalare Klaus Berggreen il quale è, con 124 gettoni, lo straniero con più presenze[46].

Alessandro Mannini e Klaus Berggreen, detentori del primato in maglia nerazzurra nella Serie A a girone unico, rispettivamente per presenze e reti.

In Serie A a girone unico Alessandro Mannini detiene il record di presenze con 89 gettoni, mentre il già citato Klaus Berggreen quello delle reti, con 19 segnature[47]. Per quanto riguarda i record in una singola stagione, Enrico Ribechini segnò 32 reti nel campionato di Promozione Toscana 1956-1957[48]. In massima serie invece, Danilo Sbrana mise a segno 21 gol in 21 partite nel campionato di Prima Divisione 1921-1922[49], mentre Michele Padovano con 11 centri nel campionato 1990-1991 è il massimo cannoniere in una singola stagione di serie A[50]. In Serie B José Ignacio Castillo con 21 reti nella stagione 2007-2008 ha battuto il precedente primato di 18 gol di Lamberto Piovanelli[51]. Christian Puggioni invece con 594 minuti senza subire reti, detiene il record di imbattibilità nerazzurro in un campionato professionistico, precisamente nel campionato di Serie C1 2006-2007[52].

Di seguito i primi 10 giocatori per presenze e reti, con la maglia del Pisa, nei massimi campionati, coppe escluse.[53]

Record di presenze
Record di reti

Tifoseria[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Tifoseria del Pisa Sporting Club.
I 10 000 tifosi pisani che, nel 1984, raggiunsero lo Stadio Giuseppe Meazza di Milano per la decisiva partita-salvezza di fine campionato.

I gruppi organizzati della tifoseria pisana si riuniscono nella curva Nord "Maurizio Alberti", intitolata a un tifoso pisano entrato in coma a causa di un arresto cardiaco durante una trasferta a La Spezia e morto due settimane dopo, l'8 febbraio 1999[54]; mentre la gradinata "Gianluca Signorini" ospita un folto gruppo non organizzato, composto soprattutto da vecchi ultras.

La tifoseria segue da sempre un'ideologia politica di estrema sinistra, ispirata dalla storia culturale cittadina.[55] Il tifo organizzato nerazzurro è inoltre molto impegnato nel sociale, durante diverse partite dell'anno vengono effettuate raccolte fondi per varie iniziative benefiche[56][57][58].

Gemellaggi e rivalità[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Derby calcistici in Toscana.

La tifoseria organizzata ha rapporti di gemellaggio con la tifoseria del Viareggio, risalente agli anni 1980, ha varie radici tra cui la vicinanza delle due città, le rivalità in comune e anche per il fatto che molti viareggini seguivano con simpatia il Pisa in quegli anni[59]. La curva pisana è anche gemellata con gli austriaci dello Sturm Graz, i tedeschi del Karlsruhe[60] e con la tifoseria della squadra svizzera di Hockey su ghiaccio dell'Ambrì Piotta[60]. Vi furono anche due forti gemellaggi con le tifoserie organizzate di Carrarese e Reggiana, entrambi molto longevi ma sciolti per divergenze riguardanti le norme anti-violenza instaurate dopo la morte dell'ispettore Filippo Raciti il 2 febbraio 2007[61][62]. Il gemellaggio con la Reggiana ebbe inizio all'ultima giornata del campionato di Serie B 1981-1982, quando un pareggio per 0-0 permise ai nerazzurri di essere promossi in Serie A e ai granata di mantenere la cadetteria[63]. Altro gemellaggio longevo fu quello con il Genoa terminato nel 2004 dopo una partita tra i rossoblu e il Livorno[64], stesso discorso con gli ultras del Cosenza con i quali intorno agli anni 2000 si interruppe il rapporto di gemellaggio[65].

Una partita tra Pisa e Livorno del 1979.

Un capitolo a parte merita la rivalità tra Pisa e Livorno, che esiste fin dalla fondazione delle due società sportive. Le due città, l'antichissima Pisa e la moderna Livorno (che nel Medioevo era semplicemente uno degli approdi del sistema portuale pisano) hanno storie e caratteristiche differenti, che sono sfociate nella rivalità calcistica, famosa per essere tra le più colorite d'Italia. Tra le due tifoserie nel corso degli anni non sono mancati scontri violenti, come nel 1999[66] o come nel 2001[67]. Anche Romeo Anconetani, che durante la sua presidenza espresse chiaramente l'idea di unire le due città sotto un'unica squadra chiamata Pisorno, si dovette ricredere vedendo le proteste che scaturirono dalle due città[68]. Nel 2012 l'allora presidente del consiglio Mario Monti propose l'accorpamento di varie province italiane e tra queste vi erano proprio Pisa e Livorno: anche in questo caso ne scaturì un pandemonio di proteste e sfottò nelle due città[69].

La rivalità tra il Pisa e la Fiorentina ha radici molto lontane, risalenti alla proverbiale, feroce inimicizia tra le due città nel Medioevo. Pisa, molto più antica e nobile, già porto ricco e famoso in epoca etrusca e poi romana, si schierò col partito politico dei Ghibellini, mentre Firenze per i Guelfi. Firenze non aveva (e non ha) sbocco marittimo, fu costretta a pagare dazi onerosi ai pisani per effettuare scambi commerciali marittimi fino a quando, dopo aver perso battaglie e aver rischiato di esser rasa al suolo, riuscì ad occupare Pisa nel 1406. A quel punto decise di puntare tutto su Livorno, sviluppandola e scavalcando Pisa.[70] I pisani non hanno mai digerito né dimenticato questi eventi, nutrendo una profonda antipatia per Firenze. Nel 2015 la rivalità si è rinnovata per l'ennesima volta con la notizia della fusione tra l'aeroporto pisano e quello fiorentino scatenando le proteste della piazza pisana[71][72]. Anche qui come per il derby con il Livorno ci sono stati vari scontri nel corso degli anni, soprattutto, vista la differenza di categoria, all'epoca della Serie A nerazzurra[73].

In conclusione, la rivalità tra pisani e livornesi è una specie di odio-amore che non è né odio né amore ed è abbastanza limitata al calcio o comunque a sfottò goliardici.[74] Quella con Firenze invece è molto più grande e profonda e sarebbe di gran lunga la principale rivalità calcistica dei pisani se il Pisa avesse continuato a militare in serie A: la prolungata assenza del derby ha fatto sopire (ma non certo dimenticare) l'odio per Firenze e la Fiorentina.

Rivalità per motivi campanilistici regionali si hanno con quasi tutte le restanti compagini toscane, escluse le già citate Viareggio e Carrarese, ma la più sentita, sia per la vicinanza, sia per le opposte idee politiche e per il profondo odio fra le due città che affonda le proprie radici nel medioevo, è quella con la Lucchese[75]. Fuori dai confini regionali una fra le rivalità più sentite è quella con gli ultras dello Spezia con i quali, a cavallo tra la fine degli anni 1990 e primi anni 2000, militando quasi sempre nella stessa categoria vi è stata spesso occasione di contatto[76]. Da segnalare infine le rivalità di tipo politico: essendo la tifoseria pisana principalmente di sinistra, vi è rivalità con quasi tutte le tifoserie di destra presenti nel panorama calcistico nazionale.

Organico[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Pisa Sporting Club 2023-2024.

Rosa 2023-2024[modifica | modifica wikitesto]

Rosa e numerazione aggiornate al 1° febbraio 2024.[77]

N. Ruolo Calciatore
1 Bandiera del Brasile P Nicolas
3 Bandiera della Francia D Maxime Leverbe
4 Bandiera dell'Italia D Antonio Caracciolo
5 Bandiera dell'Italia D Simone Canestrelli
6 Bandiera dell'Islanda D Hjörtur Hermannsson
7 Bandiera della Francia A Lisandru Tramoni
8 Bandiera della Romania C Marius Marin
9 Bandiera dell'Italia A Nicholas Bonfanti
10 Bandiera del Venezuela A Ernesto Torregrossa
11 Bandiera della Francia C Mattéo Tramoni
12 Bandiera della Croazia P Ante Vuković
14 Bandiera della Slovenia C Miha Trdan
15 Bandiera della Germania C Idrissa Touré
17 Bandiera della Slovenia A Jan Mlakar
19 Bandiera del Portogallo D Tomás Esteves
20 Bandiera dell'Italia D Pietro Beruatto
22 Bandiera dell'Italia P Leonardo Loria
N. Ruolo Calciatore
25 Bandiera dell'Italia D Francesco Coppola
26 Bandiera dell'Italia A Gaetano Masucci (capitano)
27 Bandiera dell'Italia C Mattia Valoti
28 Bandiera dell'Italia A Alessandro Arena
29 Bandiera del Senegal A Assane Seck
32 Bandiera dell'Italia A Stefano Moreo
30 Bandiera dell'Italia C Alessandro De Vitis
33 Bandiera dell'Italia D Arturo Calabresi
34 Bandiera dell'Italia D Andrea Biagini
36 Bandiera dell'Italia C Gabriele Piccinini
40 Bandiera del Portogallo C Miguel Veloso
42 Bandiera dell'Italia D Tommaso Barbieri
51 Bandiera dell'Italia C Andrea Barberis
77 Bandiera dell'Italia C Marco D'Alessandro
Bandiera dell'Italia D Andrea Beghetto

Staff tecnico[modifica | modifica wikitesto]

Staff aggiornato al 29 giugno 2023.[78]

Staff dell'area tecnica
Staff tecnico

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Colori sociali, su pisacalcio.it (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2003).
  2. ^ a b c Welter, p. 150.
  3. ^ L'iconica maglia Hummel della Danimarca ai Mondiali del 1986 e tutte le sue eredi, su passionemaglie.it, 21 marzo 2014.
  4. ^ a b Matteo Perri, Il Pisa svela le nuove divise Erreà per il 2012-2013, su passionemaglie.it, 16 luglio 2012.
  5. ^ La Croce Pisana in grande risalto sulle maglie del Pisa 2011-2012 griffate Erreà, su passionemaglie.it, 15 settembre 2011.
  6. ^ Alcuni dei primi stemmi del Pisa (JPG). URL consultato il 23 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2018).
  7. ^ 108 Anni Di Pisa : Svelata La Maglia Celebrativa. - ilpisasiamonoi.it, 6 apr 2017
  8. ^ Pisa 1909, la presentazione della campagna abbonamenti e dell e nuove maglie. URL consultato il 22 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2018). - pisanews.net, 28 giu 2017
  9. ^ 20 anni fa il fallimento del Pisa S.C. e la fine dell'era Anconetani. Una pagina Facebook per riprendere il vecchio e glorioso nome. (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2018). - tuttopisa.it, 1° ago 2014
  10. ^ Torna il nome Sporting Club: nuovo logo del Pisa, tifosi chiamati a scegliere per scrivere la storia. - sestaporta.news, 23 mag 2017
  11. ^ A.C. Pisa 1909 S.s.r.l. - Bilancio di esercizio (PDF), Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Pisa, 30 giugno 2017, p. 56.
  12. ^ I tifosi hanno scelto! Ecco il nuovo logo del Pisa!, su sestaporta.news, 31 maggio 2017.
  13. ^ Riccardo Silvestri, Pisa Sporting Club, sempre e per sempre!, su pisachannel.tv, 21 agosto 2021.
  14. ^ Estratto del canto dell'Inferno dal quale è stato preso spunto per il nome della Mascotte, su nainerouge.tumblr.com (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2015).
  15. ^ Andrea Chiavacci, Rock'n'Goal: Quando il calcio diventa musica, su tuttopisa.it, 27 novembre 2013. URL consultato il 21 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2015).
  16. ^ Ass. Cento, pp. 145-146.
  17. ^ Stefanelli,  p. 40.
  18. ^ a b Bufalino et al., p. 204.
  19. ^ Nicolò Gambassi, Curiosità sull'Arena: l'esordio in serie A del '68 e il rischio di dover prendere le porte in prestito, su tuttopisa.it, 25 aprile 2014. URL consultato il 20 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2015).
  20. ^ Ass. Cento.
  21. ^ Speciale Maurizio Alberti, su pisanellastoria.it.
  22. ^ Arena Garibaldi., su pisanellastoria.it.
  23. ^ Le finali del torneo di Viareggio non disputate allo stadio Bresciani, corrieredellosport.it (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2015).
  24. ^ Finale torneo di Viareggio 2015 a Pisa., Repubblica.it, 14 febbraio 2015.
  25. ^ Inter Skonto Riga 1998., su storiainter.com.
  26. ^ Massimo Berutto, Il Comandante sale sulla Torre, in Il Tirreno, 6 agosto 2009. URL consultato il 19 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2018).
  27. ^ Ac Pisa 1909, tutto fatto: Battini proprietario nerazzurro al 91%, su pisatoday.it, 8 novembre 2011.
  28. ^ Antonio Scuglia, Il comitato dei tifosi., su iltirreno.gelocal.it, Il Tirreno.it, 16 gennaio 2015.
  29. ^ Organigramma societario, su media-foto.tccstatic.com. URL consultato il 7 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2017).
  30. ^ L'Urlo di Puce, su ilpisasiamonoi.it.
  31. ^ Settore Giovanile Pisa 1909, inizia una nuova era. Una vera e propria cittadella targata Biancoforno, Pisanews.net, 4 luglio 2014. URL consultato il 4 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  32. ^ Accordo affiliazione settore giovanile Ac Pisa 1909: nove società affiliate al settore giovanile nerazzurro., Pisatoday.it, 17 novembre 2014.
  33. ^ Dal sito della società, su pisachannel.tv. URL consultato il 4 marzo 2015.
  34. ^ Zampieri, Vasarelli et al., pp. 74-84.
  35. ^ a b Zampieri, Vasarelli et al., pp. 151-152.
  36. ^ Zampieri, Vasarelli et al., pp. 187-192.
  37. ^ Carli e Fontanelli, pp. 45-47.
  38. ^ Organigramma, su pisachannel.tv. URL consultato il 4 marzo 2015.
  39. ^ Anche il Pisa ha la sua Hall of Fame, Pisanews.net, 10 aprile 2014. URL consultato il 4 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  40. ^ a b c d Dal sito della Figc, su figc.it. URL consultato il 26 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2018).
  41. ^ Ex aequo con il Pescara.
  42. ^ Maurizio Mariani, Italy -All-Time Table 1898-1928/29, su rsssf.com, ultimo agg. 21/02/2002. URL consultato il 18 marzo 2009.
  43. ^ a b c d e f g h i j Carli e Fontanelli, p. 51.
  44. ^ Bufalino et al., pp. 70-74.
  45. ^ Intervista a Fabrizio Barontini, Pisanews.net, 24 settembre 2013. URL consultato il 3 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  46. ^ Klaus Bergreen, su ilpisasiamonoi.it.
  47. ^ Bufalino et al., pp. 250-277.
  48. ^ data 25 ottobre 2013, Rachid Arma eguaglia record storico: i bomber nerazzurri, iltirreno.it.
  49. ^ Danilo Sbrana, su ilpisasiamonoi.it.
  50. ^ Bufalino et al., pp. 318-319.
  51. ^ Intervista a Castillo, su tuttopisa.it, Tuttopisa, 27 novembre 2012. URL consultato il 3 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2015).
  52. ^ Serie C1 2006-2007, su Pisanellastoria.it.
  53. ^ GIOCATORI, su pisasportingclub.it, pisasportingclub.it/. URL consultato il 27 febbraio 2015.
  54. ^ 15 anni fa moriva Maurizio Alberti, Mau, su paginaq.it. URL consultato il 20 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2015).
  55. ^ 1979-1980 (cronaca e classifica)), su pisanellastoria.it.
  56. ^ Da “Amici Per L'Africa” i ringraziamenti alla Curva Nord Maurizio Alberti per la colletta con il San Marino, su pisanews.net, pisanes.it, 7 novembre 2014. URL consultato il 22 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2015).
  57. ^ Da L'Aquila applausi e ringraziamenti alla Curva Nord "Maurizio Alberti", su tuttopisa.it, 23 gennaio 2014. URL consultato il 22 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2015).
  58. ^ "Cresci piccolo Burkinabè": ecco il resoconto della raccolta fondi, su tuttopisa.it, 2 novembre 2014. URL consultato il 22 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2015).
  59. ^ La prossima tifoseria avversaria: il Viareggio, tuttopisa.it, 2 maggio 2014. URL consultato il 5 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  60. ^ a b La tifoseria degli ultras, su inchieste.repubblica.it, inchieste.repubblica.it/.
  61. ^ A senso unico: Pisa Carrarese., su sportpeople.net, Sportpeaple.com.
  62. ^ La prossima tifoseria avversaria: La Reggiana, su m.tuttopisa.it, tuttopisa.it, 18 ottobre 2014. URL consultato il 4 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2015).
  63. ^ Nicolò Gambassi, Le gare storiche dei narazzurri, su m.tuttopisa.it, tuttopisa.it, 21 novembre 2014. URL consultato il 4 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2015).
  64. ^ PISA - GENOA: ROTTURA DEL GEMELLAGGIO, su tifonet.it.
  65. ^ Il Pisa recupera pedine importanti per Cosenza (PDF), su offsidepisa.com, Offsidepisa.it, 24 settembre 2010.
  66. ^ Pisa Livorno, derby follia, Gazzetta.it, 27 settembre 1999.
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  74. ^ La rivalità tra Pisa e Livorno, su itstuscany.com. URL consultato il 28 agosto 2023.
  75. ^ Giovanni Parlato, Masso di 20 chili sul bus dei tifosi lucchesi Pisa, scontri per il derby di Coppa Italia Poi il lancio all'altezza di un sottopasso, iltirreno.it, 15 ottobre 1999. URL consultato il 5 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  76. ^ Giovanni Parlato, Pisa-Spezia come una guerra: decine di feriti. Alla stazione duri scontri tra ultrà liguri e livornesi che tornavano da Carrara [collegamento interrotto], su ricerca.gelocal.it, Iltirreno.it, 5 febbraio 2001.
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  78. ^ Comunicato Societario, su pisasportingclub.com, 29 giugno 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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  • Michele Bufalino et al., Pisa 1909: 100 Pisa, un punto per ripartire; il libro storico ufficiale del centenario neroazzurro, Pontedera, CLD libri, 2009.
  • Renzo Castelli et al., Romeo Anconetani: un uomo di calcio, Ospedaletto (PI), Pacini, 2009.
  • Renzo Castelli, Il sogno nerazzurro: storia del Pisa Sporting Club, Pisa, Tacchi, 1982.
  • Sergio Carlesi, Oltre la rete: fatti e personaggi del Pisa Sporting Club e del pianeta calcio, Pisa, Pacini, 1982.
  • Alessio Carli e Carlo Fontanelli, 1908-2008 Un secolo di calcio a Pisa, Geo Edizioni, 2007.
  • Gabriele Masotti, Il giorno perfetto: 17 giugno 2007; i pensieri, la tensione, la passione e la gioia per la promozione in Serie B nei racconti dei tifosi che hanno vissuto quella memorabile giornata, Ghezzano (PI), Felici, 2007.
  • Alessandro Melis et al., L'arena Garibaldi: stadio Romeo Anconetani, Pisa, ETS, 2007.
  • Roberto Stefanelli, Il Pisa fa 90, Mariposa Editrice, 1999.
  • Giorgio Welter, Pisa, in Le maglie della Serie A, Milano, Codice Atlantico, 2013, pp. 150-153, ISBN 978-88-905512-9-1.
  • Alberto Zampieri e Fabio Vasarelli et al., 100 anni di calcio nero azzurro a Pisa, Pisa, ETS, 2009.

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